Vincenzo De Marco

In quegli anni nella Roma del dopoguerra i forni sono ancora a legna, il materiale refrattario non esiste, non ci sono strumenti per realizzare la ceramica e mancano soprattutto i soldi e la materia prima, l’argilla. Vincenzo gira mezza Italia per cercare le terre, visita decine e decine di fabbriche che fanno le tegole e trova la prima creta buona nel Lazio alle cave tra Orte scalo e Orte paese.

La svolta arriva nel 1950 in occasione della prima Fiera Campionaria di Roma grazie all’incontro fortuito con il direttore della più grande fabbrica di forni elettrici europea con sede nel nord Italia che intravede in Vincenzo De Marco una sorprendente inventiva e un’eccezionale abilità tecnica.

La multinazionale del nord affida a questo giovane la realizzazione dei primi forni elettrici della città ed è così che nel 1951 Vincenzo mette su un’officina a via Monti della Farnesina con il nome Offmec, Officine Meccaniche.

Nonostante le difficoltà del dopoguerra Vincenzo prende i primi appalti tra cui un lavoro importante per l’Istituto d’Arte di Sassari. I clienti e l’attività aumentano e negli anni 60 Vincenzo si ingrandisce e con il nome Forni De Marco si trasferisce in Via dell’Acqua Bullicante.

I forni De Marco vengono realizzati non solo per centinaia di istituti d’arte, ma anche per la ThyssenKrupp negli stabilimenti di Terni, per il Centro Sviluppo Materiali a Castel Romano (Roma), Terni e Genova, i dipartimenti di Mineralogia, Fisica, Ingegneria Chimica dell’Università La Sapienza di Roma, il dipartimento di Metallurgia dell’Università di Cassino, il dipartimento di Scienze Ingegneria Civile dell'Università Roma Tre, i dipartimenti di Scienze e Tecniche Chimiche, Biologia, Ingegneria Meccanica, dell’Università di Tor Vergata, Enea di Frascati (Roma), Enea loc. Casaccia (Roma).

Negli anni cinquanta Roma era il centro nevralgico dell’arte. Osservazione, sperimentazione, tecnica, eclettismo: le doti di Vincenzo si fanno presto conoscere nel mondo degli artisti.

Assenza, Caruso, Cascella, Ceroli, Consagra, Ettorre, Fazzini, Gheno, Lombardi, Manzù, Marinangeli, Meli, Mileto, Mazzacurati, Placidi, Sarti e Spadini si passano la parola e uno ad uno si rivolgono alle Officine De Marco per progettare, studiare e discutere insieme come realizzare i forni con forme, dimensioni e sistemi di cottura che soddisfino le loro esigenze.

E anche grazie ai forni di Vincenzo realizzano opere meravigliose.